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11 dicembre 2009

√ Bloggare senza pretese. Quanto sarebbe bello...

Questo post nasce spontaneo da un commento di Ximi (peccato non avere il tuo link)

In sintesi dice: “Ho come l'impressione che tutto sia molto studiato e perda alla fine di freschezza e di naturalezza... ma ripeto non sono ancora pratica e forse mi sveglierò anch'io con quest'ansia dell'essere letti e commentati a tutti i costi. Spero di no.”

Già, e vero.

Quanto può essere bello gestire un blog, senza tecnicismi, senza mettersi nei panni del lettore, senza analizzare le situazioni, i trend, i tuoi lettori, i target, le statistiche, keyword e quant'altro?

Sicuramente molto.

Scrivere in maniera libera senza considerare nessun aspetto di quelli sopra elencati. Qualsisasi argomento sul tuo blog. Di certo non viene a mancare l'ispirazione...

E magari avere anche tante visite....

Già, bello molto bello, ma purtroppo non sempre si può.

Non sarebbe neanche normale, se ci si pone un obbiettivo.

Vediamo insieme perchè non sempre è un percorso percorribile per chi si pone un obiettivo.

Circa il 70%/90% delle visite viene dai motori di ricerca in prevalenza Google.
E Google se non “cercato” difficilmente potrà portarti tante visite. La concorrenza è spaventosa, come il numero di blog che ci sono la fuori. Milioni di blog. Ed Essere in terza pagina per ogni articolo pubblicato significa avere visite giornaliere portate dal motore vicino allo zero. Qualsiasi argomento tu tratti!

Non è solamente una questione di guadagno con adsense e pubblicità. Quella può venire di conseguenza con l'aumento dei tuoi visitatori. Ma dovrai poi ottimizzare per ottenere maggiori guadagni.

Il punto e che se vuoi vivere questa magnifica esperienza di blogging con i tuoi lettori devi fare in modo che arrivino sul tuo blog!

E soprattutto fare in modo che ritornino.

Non tutti i lettori ti lasciano un commento, se poi sono pochi come fai a comunicare, interagire e condividere esperienze con loro?

Certo ci sono i social, puoi promuovere il tuo blog, ma non è la stessa cosa.
Il call to action (chiamata all'azione, al click) nei social tipo Facebook, Twitter ed altro, se non hai amici e lettori che gradiscono il genere che tratti, non sempre avviene. Ti possono linkare per solidarietà, amicizia, magari anche commentare, ma non sempre.

Devi avere, trovare lettori che leggono quel tipo di blog, che fanno parte di quel target di riferimento.
E ovviamente sfruttare i motori di ricerca.

Poi offrire il meglio di te per fare in modo che ritornino sul tuo blog,
E contenuti di valore.

E per fare ciò devi anche metterti nei panni del lettore. Che tipo di lettori leggono il tuo blog, cosa gradiscono, quale beneficio offrire loro.

Se vuoi vivere in pieno questa esperienza, creando una community di lettori, che leggono spontaneamente i tuoi articoli, ti ritroverai per forza di cose ad analizzare il tutto.

O in alternativa devi accontentarti di quei pochi ma buoni lettori e commenti.
Ed anche se i tuoi post sono bellissimi, straordinari, ma letti da pochi e casualmente (vedi motori di ricerca) quanti commenti e riscontri avrai?

Richiamando il commento di Ximi rispondo che: "Porsi un obbiettivo o scegliere di avere un blog senza pretese è una tua scelta. Ma credimi non ce niente di malevolo nell'analizzare, studiare il proprio blog i propri lettori per raggiungiere uno o più obbiettivi (e molti non sono facili da raggiungiere). Purchè si tenti di raggiungierli con correttezza, lealtà ed onestà nei loro confronti."

In ogni caso la libertà di espressione (nei limiti del consentito), la possibilità di tenere un diario personale, di comunicare e conoscere persone di ogni luogo attraverso internet, è un qualcosa di straordinario che può fare bene a tutti noi.

Mi auguro quindi che nascano sempre più blogger senza pretesa alcuna ed obbiettivi, se non quelli di condividere i loro pensieri, articoli e sentimenti con i lettori. Rimpiazzando però i falsi guru della blogosfera, che promettono soldi e guadagni immediati per tutti senza alcuna fatica.

Alla prossima!

6 commenti:

Anonimo,  17 dicembre 2009 alle ore 21:56  

Mi sento davvero onorata di essere stata ospitata nel tuo blog. Non me lo aspettavo. Una bella sorpresa, davvero.
Prendo spunto proprio da questo tuo articolo, che a mio dire è molto interessante, perché coglie una trasformazione in atto nella "blogsfera". L'impennarsi di una grande curiosità da parte di molte persone verso questo mondo, che non è affatto semplice, hai ragione. Gli inviti delle piattaforme a creare un blog in cinque minuti, secondo me sono abbastanza fuorvianti. Alla fine devi sapere qualcosa in più se non vuoi tenerti un blog pre-confezionato. Insomma bisogna studiare, prendersi manuali, cercare, informarsi, altrimenti non combini nulla.
Quindi ho molte pretese verso me stessa e di conseguenza anche un blog di prova lo concepisco con discrezione, valutando le mie competenze e la mia allegria. Vorrei che diventasse uno spazio dove mi identifico appieno e forse il mio approccio è più vicino a quello della creazione di un libro. Ma è molto stimolante accedere a nuove risorse e scoprire nuovi mondi, anche attraverso l’esperienza di persone come te. Quindi grazie. Scusa se ti ho occupato così tanto spazio e buon lavoro.

Ps. Sui guru hai proprio ragione, ma alla fine li riconosci subito e scappi a gambe levate!
ximi

ettore 20 dicembre 2009 alle ore 09:13  

ho letto blog di pietro ed il post di commento.Sono situazioni ed osservazioni che conosco perfettamente.Ci sono dentro dal mese di agosto con due blog uno di blogger e l'atro di wordpress.Tendo a fare blog di qualità,ma il punto è che la qualità non basta in quanto occorre che tratti anche argomenti di comune interesse.Sto cercando ora di individuare una comunity dove possa inserirmi in un dialogo e linkarci .unico passo avanti che sono riuscito a fare su facebook dove sono entrato in una comunity di persone simpatiche specializzate in materia culinaria.Ovviamente non mi basta.Venite a trovarmi su emailpetronealfredo@libero.it.combuon natale ragazzi

Pietro - Community-blogger 20 dicembre 2009 alle ore 18:19  

Ximi: Grazie dei complimenti! Posso capire che ti senti onorata ma non dovrebbe essere così. Ciò succede perchè non sono molti i blog (ma ci sono) che prendono in seria considerazione l'opinione dei lettori al punto da metterne in dubbio la propria di opinione. Per il libro, qualsiasi genere tu tratti, ti consiglio di dividerlo in una serie di articoli dove elenchi i precedenti ed il prossimo. Ciao

Ettore: No la qualità non basta inizialmente. Serve visibilità, una vetrina di ciò che pubblichi da esporre a coloro che trattano il tuo genere di argomenti. La troverai nei social, prova i migliori e scegliene solamente max quattro da seguire. Entrare in una community? Prova anche i forum sono delle vere e proprie community. Ma per emergere devono percepire fiducia, qualità e lealtà, mai predeterminazione.

P.S. Ximi, Ettore: Buon Natale anche a voi!

Anonimo,  27 dicembre 2009 alle ore 23:19  

Sai, non è la normalità secondo me. Quando sei ospitato non sai mai come ti tratteranno.
Diciamo che seguendo la linea dei miei commenti e pensieri, quello che hai fatto è la riprova che se non ti aspetti nulla, qualcosa di buono arriva sempre e non significa accontentarsi.

ciao ximi

Pietro - Community-blogger 31 dicembre 2009 alle ore 17:00  

Ciao Ximi. Certo non sai come ti tratteranno in quanto non conosci la personalità dell'autore del blog (non importa il nome, cognome il suo lavoro ecc..) ed il target, taglio dei suoi lettori.

Di solito prima di lasciare un commento cerco di capire qualcosa del blog, del suo autore e delle aspettative dei lettori.

Onde evitare reazioni antipatiche, che non portano a niente di buono.

Se non ti aspetti nulla in quanto non chiedi nessun impegno ai lettori ciò che viene deve essere per forza buono e positivo.

E non significa accontentarsi in quanto ciò che verrà dopo avrà un effetto virale causato dagli stessi lettori che condividono la stessa linea di pensiero. Sarà solamente una questione di tempo. E di avere tanta pazienza.

Anonimo,  2 gennaio 2010 alle ore 18:09  

Condivido. Io di solito non commento mai. Proprio perché ci vuole del tempo per comprendere l'autore, spesso gli articoli sono interessanti, ma non tornerai comunque o solo per caso. In fondo la funzione del lettore era, come dice la parola stessa, di sola lettura e non di commento attivo. Questi spazi rendono il lettore "vivo" e in fondo, se si trova l'interlocutore moderato e serio è anche un bel modo per ampliare gli argomenti e trovare nuovi spunti.
ciao ximi

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