√ Link nell'articolo. Perché puo essere svantaggioso?.
Riprendo dopo una lunga assenza causa periodo feriale/vacanziero mio e di altri blogger a trattare argomenti inerenti “Il vostro blog”.
Il titolo come appare evidente pone un interrogativo che va controcorrente alla maggior parte dei consigli presenti nella blogosfera.
Infatti in molti blog, come sotto l'aspetto SEO viene consigliato di inserire i link nel post.
Fin qui niente di cui discutere. I link all'interno dell'articolo sono di fondamentale importanza per far crescere il proprio pagerank e le posizioni di alcuni articoli nelle serp dei motori di ricerca.
Ok, allora mi chiederai quale è secondo me il dubbio, il problema.
A mio parere credo che comunque ci siano dei pro e dei contro nell'inserire il link in certe posizioni dell'articolo.
Ma analizzo meglio la questione.
Ora immagina la struttura di un articolo.
Viene composto da un Titolo, una parte iniziale di descrizione, in cui ci si addentra al contenuto rilevante e desiderato dell'articolo e poi nella sua parte finale da un conclusione spesso con domande poste al lettore.
Uno degli scopi principale di un blogger è quello di forzare con i link le migliori keyword o frasi che abbiamo individuato come quelle che possono spingere un nostro articolo a salire le posizioni dei motori di ricerca, linkandolo poi all'interno del nostro blog.
Questo scopo può essere ottenuto dal blogger studiando le frasi con cui si vogliono linkare determinati articoli, senza che il loro inserimento all'interno del post appaia innaturale e sconnesso.
Con un po di tempo ed attenzione ciò si può essere di facile applicazione.
Nello stesso tempo aumenteremo sensibilmente le pagine viste.
Ebbene quali sono i svantaggi?
Uno degli svantaggi è che l'articolo che il lettore sta leggendo non sempre viene letto interamente, anzi il più delle volte il lettore non torna indietro a rileggerlo in quanto ha trovato qualcosa di più interessante.
Capita che tramite i link il lettore che ha poca pazienza più che leggere, sbircia il tuo blog leggendo stralci di articoli.
La mia opinione è che questo possa portare svantaggio nel processo di fidelizzazione di un lettore.
E per ovviare a questo svantaggio la soluzione migliore che propongo è di:
- mettere possibilmente i link che ti interessano nella parte finale dell'articolo, anche e soprattutto quelli autorevoli o di approfondimento da cui hai tratto ispirazione nella scrittura dell'articolo (fonte).
- mettere un widget o plugin che mostri i post correlati che possono essere di ulteriore interesse dopo la lettura dell'articolo, possibilmente mostrando solamente alcuni link, tipo i primi 5 articoli.
- fare in modo che il link apra la pagina linkata in un altra finestra. Per fare questo con piattaforma blogger segui questo esempio:
inserisci l'attributo target blank (nome e testo del link sono indicativi)
Per contro avrai senza dubbio minori pagine viste, ma coloro che linkeranno alla fine del post saranno i lettori che hanno trovato interessante il tuo articolo, quindi quelli più propensi a diventare lettori abituali del tuo blog dando vita a quel processo di fidelizzazione che tu stesso desideri.
Ora sta a te studiare come meglio inserire i link, evitando sopratutto di inserirli nella parte centrale del post, che è quella più importante per il contenuto ma comunque meno indicizzata nelle descrizioni da parte di google. Fai le tue ricerce e noterai descrizioni prevalentemente estrapolate all'inizio ed alla fine di un articolo.
Per concludere credo sia più importante dare vita ad un processo di fidelizzazione guadagnando lettori interessati al tuo blog piuttosto che rischiare di perderli magari avendo numericamente più pagine viste.
E tu sei d'accordo con quanto detto nell'articolo o credi che la posizione ed il numero dei link non porti comunque tali svantaggi?
6 commenti:
Personalmente non vedo questo problema.
Bisogna avere fiducia nel lettore e costruire comunque i link secondo una precisa strategia.
Mi spiego meglio:
- Fiducia nel lettore: Darren Rowse sostiene che non bisognerebbe mai usare il target _blank, ma lasciare libero il lettore nella sua esperienza di navigazione. Se quello che scriviamo gli piace, tornerà comunque indietro. Io, che di natura sono diffidente, non uso il target _blank nei link interni, ma solo per quelli esterni.
- Strategia nei link: la costruzione di tutti i link interni dovrebbe essere finalizzata a portare il lettore verso i nostri post "fort" [i "pillar articles" o articoli pilastro]. Quindi ci può anche andar bene che il lettore segua le briciole che disseminiamo all'interno dei nostri post, se poi arrivano dove li vogliamo portare :-)
Ciao Enrico e grazie di aver espresso la tua opinione.
Fiducia nel lettore: la fiducia nel lettore rimane. Piu che altro credo che il discorso sia una questione di tempo, come capita anche a me quando visito gli altri blog. Passare da un articolo ad un altro visionando più post.
Credo invece che lettori che arrivano verso/alla fine del post possono analizzare in maniera migliore il contenuto dell'articolo.
Maggiore fiducia quindi nel proprio articolo.
Fermo restando come ho detto nel post che i link potranno sempre essere messi verso alla/verso la fine del post, inserendoli nel testo. Non avrei infatti avuto problemi a farlo con questo articolo.
Target blank: non credo sia invadente o problematico per il lettore, sarebbe interessante conoscerne le statistiche, in quel caso valuterei la questione.
Strategia nei link: non ne ho parlato per non uscire fuori tema, ma sono pienamente d'accordo con te consigliandola più volte su questo blog come in Costruire con i post il vostro blog
P.S. nel blog sino ad ora non ho adottato la strategia dell'articolo. La metterò in pratica e valuterò i risultati.
Rinnovo il saluto con il piacere di ricevere i tuoi interessanti commenti. Ciao.
Sono praticamente nuova a questo tipo di meccanismi. Ho come l'impressione che tutto sia molto studiato e perda alla fine di freschezza e di naturalezza... ma ripeto non sono ancora pratica e forse mi sveglierò anch'io con quest'ansia dell'essere letti e commentati a tutti i costi. Spero di no. Io ho messo un link proprio all'inizio e leggendo il tuo post, forse hai ragione, è come interrompere il discorso. Non ci avevo pensato. L'ho messo perché mi sembrava comodo: se un lettore è pigro e poi non ci va a cercare quel dettaglio che per me è importante!
Comunque grazie per i suggerimenti. Ximi
Ximi: Grazie a te, e piacere di esserti d'aiuto.
No, non è tutto studiato. Dipende da cosa si voglia in realtà, dall'obbiettivo che si voglia raggiungiere.
Ce chi è fortemente spinto a guadagnare con pubblicità immediatamente (è solo un sogno) ed in quel caso è tutto studiato.
Chi invece non si preoccupa tanto del guadagno (viene dopo di conseguenza) ma di fare rimanere i lettori offrendo ciò che di meglio si possa offrire sugli argomenti trattati. Scrivendo a questo punto contenuti con la massima naturalezza, senza tentare di raggirare i lettori.
E questo in poche parole è chiamato processo di fidelizzazione. Ed è ciò che preferisco.
E mettersi nei panni del lettore per fargli ottenere il massimo beneficio non tralasciando i propri, richiede molta esperienza.
In ogni caso i motori di ricerca se non sollecitati portano pochissime visite. E così quella fantastica esperienza di condivisione e comunicazione nel fare blog con i lettori rimane putroppo limitata e dipendente dai motori di ricerca e da una concorrenza spaventosa.
P.S. Il tuo commento mi ha ispirato un articolo che pubblichero a breve.
Sono contenta di averti "ispirato" per un prossimo articolo e ti ringrazio per avermi risposto.
Analizzare le varianti della vita di un blog è un po' come cercare di commentare la loro natura, chi va alla grande e chi no. Anche per la televisione esistono programmi ad hoc che cercano di chiarire i punti misteriosi del gradimento del pubblico verso certi programmi.
Sotto questo profilo è molto interessante. ximi
Ximi: Si in sostanza è proprio così, in tale analisi l'importante è essere corretti e leali, e coerenti nei confronti dei lettori.
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